Ocean Heat Content /2

Sul forum di meteonetwork., è in corso una discussione sul significato fisico dell’OHC. Riporto qualche stralcio, sottolineando come, a rigor di precisione, associare il termine al significato di calore immagazzinato o stoccato negli oceani non ha molto senso.

“Essendo il calore una funzione di processo o di trasformazione (esattamente come il lavoro), non può essere immagazzinato o stoccato.”

“Con pignoleria si dovrebbe dire energia scambiata sotto forma di calore e quindi immagazzinata come aumento della temperatura del sistema”.

“Il bilancio di calore negli oceani è regolato dai flussi in entrata ed in uscita ed è nullo, sempre, a condizione di considerare l'insieme globale degli oceani. Come ho già detto, la modalità con la quale gli oceani si scaldano è sempre mediata da esso. Il bilancio è dato dalla differenza radiazione netta acquisita per irraggiamento meno perdita di calore latente meno perdita di calore sensibile.Se invece il bilancio è calcolato per una specifica regione oceanica non è nullo, e la differenza costituisce il calore trasferito per avvezione (per es. dalle correnti oceaniche), e questo ovviamente può impattare su scala continentale”

“L'energia solare ricevuta dagli oceani (a livello del mare) varia irregolarmente con la lunghezza d'onda, a causa dell'assorbimento da parte dei gas atmosferici. All'interno del mare, l'assorbimento fa in modo che l'intensità della radiazione solare ricevuta si riduca molto rapidamente. Questa figura rappresenta la distribuzione spettrale dell'intensità della radiazione solare ricevuta a diverse profondità in funzione della lunghezza d'onda:




L'incidenza verticale della luce fa in modo che ancora il 73% di essa riesca a raggiungere 1 cm di profondità, ma poco meno della metà (45% circa) raggiunge 1 m, circa il 22% raggiunge i 10 m di profondità e solamente lo 0.5% arriva a 100 m.”

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